La psicoterapia funzionerà? A rispondere sarà un test genetico

Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista "Translational Psychiatry", in futuro potrà essere utilizzato un test genetico per stabilire se un paziente trarrà giovamento da sedute di psicoterapia. Che la genetica sia utile per mettere a punto cure personalizzate non è una novità, ma finora ci si riferiva soltanto a terapie farmacologiche (si chiamano test di farmacogenomica, e sono già impiegati nel contesto clinico). Un team di ricercatori inglesi e australiani ha analizzato il DNA di 374 bambini tra i 6 e i 13 anni che soffrivano di disturbi legati all'ansia, e che per questo motivo hanno seguito un programma di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Gli scienziati hanno scoperto che una variante del gene NGF, importante nello sviluppo del cervello, era in grado di predire con buona accuratezza quali bambini rispondevano meglio alla terapia dopo 3, 6 e 12 mesi. I bimbi con due T nello SNP rs6330 avevano risolto i loro problemi nel 77% dei casi, contro il 64% dei bambini portatori del genotipo CT e il 53% dei bambini con due C. Il risultato non è del tutto sorprendente: il gene NGF, infatti, influenza la plasticità cerebrale, cioè la capacità dei neuroni di riorganizzarsi in seguito a stimoli ambientali.
Fonte: http://www.nature.com/tp/journal/v2/n5/full/tp201233a.html